Page 20 - Comunità in cammino
P. 20

cative presenti all'interno della parrocchia, questo potrà essere organizzato in momenti particolari di
           volta in volta individuati dal consiglio pastorale o dagli interessati.
           Sin qui s'è parlato della formazione a se stante, ma, un aspetto importante precedente a questa, è la
           fase di coinvolgimento della persona nell'attività formativa.
           La necessità di formarsi può scaturire spontaneamente da parte di persone già coinvolte in un'attività
           che sentono l'esigenza di approfondirla, oppure può essere indotta attraverso una forma di coinvol-
           gimento di persone che si ritengono adatte ad un determinato ruolo ma che non hanno mai provato ad
           impegnarsi in tal senso: invitarle quindi ad eventi formativi mirati può essere un valido veicolo per
           avvicinarle a determinate attività e coinvolgerle in collaborazioni future.
           Sarebbe utile organizzare momenti formativi “brevi”, sia per non caricare troppo i frequentanti, sia
           per evitare un rifiuto a priori da parte di chi trova la proposta troppo impegnativa dato il poco tempo
           a disposizione. Si ritiene preferibile suddividere i momenti formativi in varie sessioni in progressione
           tra loro.

        6.1.6  Il cammino che ci aspetta
           Nell'apportare questi cambiamenti ci si scontrerà sicuramente con  la diffusa mentalità “parroco-
           centrica” , secondo la quale il centro della vita della parrocchia è il parroco anche nelle piccole cose,
           sia nel dare che nel chiedere. Ci vorrà del tempo, anni sicuramente, per passare ad una mentalità cor-
           responsabile, con il parroco guida di una comunità attiva che sa gestirsi con responsabilità diretta.
           Occorre portare lentamente tutta la comunità verso la consapevolezza della necessità di questo cam-
           biamento, evidenziando, se ce ne fosse bisogno, i rischi in cui si incorre se questo non avviene e ra-
           dicando in tutti la convinzione che una partecipazione più attiva dell'intera comunità dev'essere una
           priorità per ognuno.

           È importante quindi effettuare un “salto di qualità” nell'impegno delle persone della comunità Par-
           rocchiale verso le sue attività. Occorre lavorare, attraverso il CPP, per far crescere la consapevolezza
           che nessun cristiano può più considerarsi un semplice “utente” dei “servizi” offerti dalla Parrocchia,
           ma deve diventare un collaboratore attivo di questa. Il livello d'impegno va ovviamente comparato
           alle proprie disponibilità: per alcuni anni si può dare un contributo forte, per altri già la stessa parte-
           cipazione alle iniziative organizzate può ritenersi una valida collaborazione. Per i malati anche solo
           la vicinanza nella preghiera con la comunità può essere un valido aiuto, ovviamente se valorizzato
           nel giusto modo. Chi ha uno o più figli che partecipano alle attività della comunità, deve sapere che è
           fondamentale assumersi certe responsabilità, anche piccole, all'interno di questa.
           Ovviamente questo lavoro di crescita va adattato a seconda delle fasce d'età a cui ci si rivolge e può
           consistere per i bambini nel partecipare assiduamente alle varie iniziative, sia spirituali che ludiche;
           per gli adolescenti e per i giovani nel farsi carico sempre più di piccoli impegni all'interno della co-
           munità, affiancandoli a momenti di vita comunitaria e ricreazione; per gli adulti nel diventare i prin-
           cipali attori di questa gestione corresponsabile, senza trascurare i momenti di svago; per gli anziani
           nell’offrire la loro esperienza e capacità per il raggiungimento di questi obiettivi. Ovviamente il pro-
           getto da realizzare non può essere esposto in poche righe, ma quello che va rimarcato è lo spirito
           nuovo che occorre far conoscere ed accrescere all'interno di tutta la comunità.
           È importante utilizzare tutti i canali informativi a nostra disposizione per diffondere questa nuova
           prospettiva: notiziario, riunioni, omelie, catechesi, passaparola, ecc., con una progressione continua e
           coinvolgente, pianificata con obiettivi di volta in volta sempre più alti, riverificandoli ogni volta e
           adattando i successivi ai risultati ottenuti.
           Si mette in evidenza infine che il discorso fatto è legato alla nostra realtà di parrocchia di “provin-
           cia”, in cui è ancora forte il concetto di partecipazione (a volte solo passiva) alle attività della “chie-
           sa”. Non è escluso, che con il passare del tempo, al discorso di “comunità corresponsabile” si debba
           anteporre l'aspetto di evangelizzazione, aspetto che non vorremmo prendere in considerazione, ma
           con il quale occorrerà forse misurarci.


        6.2  Religiosi e Vocazioni


         20                                                       Parrocchia di Colzate - 37º Sinodo della Chiesa di Bergamo
   15   16   17   18   19   20   21   22   23   24   25