Page 17 - Comunità in cammino

6. Le persone della parrocchia (compresa

“La Famiglia)

6.1 La partecipazione come stile

6.1.1 Comunità corresponsabile
La parola chiave di questo nuovo cammino comunitario deve essere “comunità corresponsabile”.
Corresponsabile nei vari momenti della liturgia, nella formazione spirituale, nelle varie attività par-
rocchiali e nella gestione delle strutture.
Non è ovviamente un concetto nuovo: già varie persone collaborano attivamente nella gestione di al-
cuni ambiti appena elencati.
Quello su cui occorre lavorare è la corresponsabilità di tutti gli appartenenti alla comunità parroc-
chiale di Colzate, ognuno in base alle sue capacità e disponibilità. È necessario riscoprire una “men-
talità di comunità” all'interno della nostra parrocchia, ovviamente rispettando le iniziali attitudini al
coinvolgimento di ogni persona.
È sicuramente un obiettivo non nuovo al quale probabilmente hanno già pensato i parroci ed i par-
rocchiani precedenti, ma è un obiettivo a cui tendere che non è più possibile rimandare.

6.1.2 Il CPP come soggetto coordinatore - Il piano pastorale parrocchiale
Per il raggiungimento di questo obiettivo occorre un'approfondita analisi iniziale del CPP, con la ste-
sura di un progetto di massima a cui tendere negli anni, progetto che andrà rivisto e migliorato con il
passare del tempo a seguito di varie verifiche curate sempre dal CPP.

Da questo progetto dovrebbero scaturire le linee guida su cui basare tutte le attività della nostra par-
rocchia, linee guida che però non dovranno essere da freno per nuove iniziative, ma al contrario do-
vranno esserne da stimolo.
Sicuramente le attività in corso non si discosteranno molto da queste linee; semplicemente andranno
coordinate secondo questo progetto unico in modo che non siano solo fini a se stesse ma diventino
parte di una sforzo comune.

Il coinvolgimento di tutta la comunità parrocchiale (indicato precedentemente come “atteggia-
mento”), dovrà essere l'obiettivo principale a cui tendere, gradualmente ma costantemente, senza
forzature ma con uno stimolo continuo e gioioso di tutte le persone coinvolte.
Il CPP deve essere il perno sui cui ruota tutto il progetto: dalla stesura alla realizzazione, passando
attraverso le varie verifiche, in un costante dialogo tra laici e sacerdote.
A tal fine occorre che il CPP cresca col tempo, con un impegno sia da parte dei laici nell'andare oltre
l'atteggiamento dell'ascolto passivo, sia da parte del sacerdote nello stabilire un costante confronto e
crescita con i membri laici, anche grazie ad una maggior frequenza delle riunioni del consiglio in
modo da permettere una tempestiva trattazione relativamente a correzioni e novità del progetto in
corso d'attuazione.
Qualsiasi iniziativa di coinvolgimento della comunità si decida di attuare, occorre non scoraggiarsi
davanti ad un possibile insuccesso iniziale, ma al contrario occorre perseverare, ovviamente appor-
tando le migliorie ritenute necessarie e scaturite dalle varie verifiche.
Potranno comunque essere accettate ed incoraggiate dal CPP singole iniziative, di un gruppo o di una
o più persone, perché diventino patrimonio comune e, nel caso portino a dei risultati concreti e posi-
tivi, possano essere ripetute in futuro. Due esempi attuali sono la “rappresentanza della comunità ai
battesimi” ed il “gruppo solidale dei ragazzi”, iniziative nate spontaneamente che ora hanno bisogno
di essere maggiormente inserite nel “tessuto” delle attività parrocchiali. Un coordinamento di queste
iniziative all'interno del CPP porterebbe ad un maggior coinvolgimento in futuro, con una crescita
per tutta la comunità.

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