Page 21 - Comunità in cammino
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La mancanza di religiosi operanti nella nostra comunità genera naturalmente un interesse marginale
               verso la vita consacrata. I pochi colzatesi che hanno intrapreso questo cammino hanno maturato la
               loro vocazione inseriti in gruppi fuori dalla nostra comunità, e tra l'altro non in tempi recenti.
               Un modo per avvicinare i ragazzi di catechismo, ma soprattutto gli adolescenti, ed i giovani a questa
               realtà, potrebbe essere quello di farli partecipare a ritiri spirituali presso comunità di religiosi oppure
               quello di inserire, all’interno di gite parrocchiali, una visita ad uno di questi luoghi con una breve
               presentazione della vita che vi si svolge.
               Questa proposta può essere allargata agli adulti, non tanto per favorire nuove vocazioni, ma per far
               riscoprire stili di vita comunitari e dedicati alla cura dello spirito.
               In questo tempo si assiste ad una rivalutazione della spiritualità da parte degli adulti, tuttavia molte
               persone si orientano, anche per il gusto dell'”esotico”, verso modelli estranei alla nostra cultura, e
               comunque rivisitati e adeguati alla mentalità occidentale dove forte è l'individualismo.

               Quindi presentare autentiche forme di avvicinamento a Dio e al Cristo, secondo ordinamenti tradi-
               zionali o più recenti, può essere un ulteriore stimolo per l'approfondimento della propria fede e voca-
               zione.
               Si è consapevoli che molti ordini religiosi “tradizionali” soffrono forti difficoltà legate alla carenza di
               vocazioni. Di fatto alcuni stanno adattando il loro carisma sia per venire incontro alle nuove necessi-
               tà sia per ravvivare lo spirito di servizio con gesti più vicini alle esigenze della società moderna.

               Una proposta che si sta radicando è quella di forme di consacrazione laicale, in cui vige la scelta del-
               la consacrazione ad un particolare carisma, come l'educazione o l'impegno sociale, e la “vita conven-
               tuale” non è più il centro della loro vita ma la vita comunitaria rimane un riferimento importante.
               Probabilmente è una forma che meglio si adatta alle caratteristiche della nostra società, ed in futuro
               potrebbe essere un argomento da approfondire seriamente anche solo a livello vicariale.
               Sarebbe sicuramente positiva e costruttiva la presenza, anche nella nostra comunità, di religiosi o re-
               ligiose che offrano il loro servizio e la loro testimonianza. La riflessione è forse scontata, ma rispec-
               chia il desiderio di molte comunità, e si ribadisce l’importanza di far conoscere queste realtà sia agli
               adolescenti, che ai giovani ed agli adulti.
               Per favorire l'ascolto alla chiamata vocazionale, è fondamentale l'ambiente in cui si cresce.
               Tra gli stimoli positivi, come accennato in precedenza, si elenca l'eventuale presenza di religiosi.
               Ma ancor più importante è che tutta la comunità sia attiva a livello spirituale e attenta all'aspetto vo-
               cazionale non solo nella giornata del seminario, ma sappia inserire continui richiami nelle varie ini-
               ziative.
               Altro aspetto da tenere in considerazione è la tendenza sempre maggiore alle “vocazioni adulte”, per
               cui i giovani maturano la loro chiamata a seguito di eventi personali di fede vissuti in età adulta. Per
               questo motivo, anche quando un giovane si allontana dalla parrocchia per impegni o per disinteresse,
               va “raggiunto”, continuando a proporgli anche personalmente la partecipazione ad eventi straordinari
               di particolare coinvolgimento.
               Il denominatore comune delle varie iniziative con fine vocazionale dovrà essere quello di aiutare i
               giovani a capire l'importanza di scoprire la propria vocazione, che non sempre è quella “che più pia-
               ce”, e di fornire loro i mezzi perché siano in grado d'individuarla. Tra i vari mezzi si evidenzia l'im-
               portanza dell'ascolto da parte di un adulto, genitore o educatore che sia, ascolto e conseguente rifles-
               sione sulle sue reali aspettative.
               Tra le possibili proposte per i giovani, lo scoutismo è un esempio tangibile di un metodo educativo
               che aiuta i giovani alla “scoperta della propria vocazione”, attraverso esperienze di vita e riflessioni
               su temi che li riguardano da vicino.
               Occorrerà quindi che il CPP agisca principalmente su questi fronti:

                   individuare i momenti in cui valorizzare l'aspetto vocazionale;
                   curare, in collaborazione con gli altri gruppi (catechisti, genitori, gr. solidale), la visita a realtà re-
                   ligiose e/o di forte impatto vocazionale;
                   formulare proposte per la celebrazione di eventi spirituali di particolare coinvolgimento;

             6 - Le persone della parrocchia (compresa “La Famiglia)                                           21
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