Page 23 - Comunità in cammino
P. 23

rappresentanti del CPP e del gruppo dedicato alla pastorale della famiglia (vedi descrizione più avan-
               ti). Dovrà essere essenzialmente un momento di accoglienza e di conoscenza personale oltre che
               un'occasione per presentare le finalità e le iniziative della comunità parrocchiale. Anche se non dovrà
               essere un momento impegnativo, è importante preparare bene questo incontro in modo da offrire una
               reale sensazione di comunità solidale e attenta a tutti i suoi componenti.
               A questo seguirà l'incontro della coppia con il parroco per l'aspetto giuridico, liturgico e spirituale.
               Sempre a riguardo del corso per i fidanzati si auspica un reale investimento di energie perché diventi
               un'effettiva occasione di approfondimento spirituale. Si ha sentore che qualche volta i corsi siano
               “pro forma”, soprattutto per i fidanzati; una loro progettazione ed organizzazione a livello vicariale
               potrebbe unire le forze migliori per offrire una proposta qualificata e coinvolgente, che insegni ai
               giovani a “mettersi in gioco”, stimolando il confronto.
               Sicuramente il compito di coinvolgerli nella comunità sarà più facile per le coppie in cui uno o en-
               trambi i componenti già collaborano alle varie attività, mentre le altre avranno una difficoltà maggio-
               re ad identificarsi in questa.
               Un altro dato da considerare è costituito da quelle coppie che, provenendo da altre parrocchie, tendo-
               no comprensibilmente a mantenere i legami con le vecchie amicizie e gruppi.
               Anche per questo motivo andrà attuato un coinvolgimento graduale, cercando comunque di mantene-
               re un minimo di rapporti tra la parrocchia e la coppia. Un primo momento potrà essere individuato
               nel periodo a ridosso del matrimonio, dando sempre risalto all'aspetto dell'accoglienza e prestando
               attenzione ad evitare forme di “invadenza”.
               Il momento dove è possibile stabilire rapporti più proficui con le famiglie della comunità è sicura-
               mente il Battesimo, come già accennato in precedenza.
               Inizialmente è necessario attuare una formazione che, oltre ad approfondire la valenza della cerimo-
               nia, renda consapevoli che questo è il momento in cui la comunità parrocchiale accoglie il bambino e
               la sua famiglia, quindi il Battesimo non deve essere visto come un evento essenzialmente privato, ma
               come un momento di gioia condivisa con la comunità intera. È sicuramente un concetto che incontre-
               rà difficoltà nell'essere accettato sia dai genitori che dalla comunità tutta, ma occorre iniziare a dif-
               fondere e a sostenere questo messaggio.

               Per la famiglia che si appresta a battezzare un proprio figlio/a vale ovviamente il discorso sviluppato
               in precedenza sull'accoglienza, la formazione ed il supporto.
               In particolare con la presenza di bambini nel proprio nucleo familiare è più facile creare rapporti con
               altre famiglie nella stessa situazione. Questa empatia va messa a frutto sia per la creazione di un
               gruppo di genitori sia per far leva nel promuovere l’adesione di altri a questo gruppo.
               Si è utilizzato il termine “gruppo” per semplicità. In verità l'attenzione alla famiglia da parte della
               comunità parrocchiale dovrebbe svilupparsi attraverso una serie articolata di iniziative poste in atto
               sia dai diversi gruppi già esistenti che da una particolare “regia” promotrice delle varie attività ed al-
               lo stesso tempo osservatorio di questa realtà, in sinergia con il CPP.
               Ecco quindi che tutta la comunità, attraverso questa struttura promotrice, dovrebbe:
                   Attuare iniziative specifiche di formazione per genitori a seconda delle varie fasce d'età dei figli.
                   Coordinare e collaborare con altri gruppi per la realizzazione e il miglioramento delle varie ini-
                   ziative rivolte ai ragazzi, nel campo spirituale (liturgia e S. Messa, catechismo, gruppi adolescen-
                   ziali e giovanili, ritiri, ecc.), formativo (scuole, stanze dei compiti, ecc.), sportivo (gruppo sporti-
                   vo) e ludico (animazione in oratorio, organizzazione di feste, rassegne teatrali, ecc.).
                   Curare l'accoglienza sia delle nuove famiglie, “locali” o “forestiere”, sia delle famiglie che hanno
                   chiesto il battesimo, come sopra indicato.
                   Fornire delle informazioni, in merito a sostegni e facilitazioni per la famiglia a livello economico
                   e sociale, in collaborazione con gli enti preposti.
                   Curare la formazione e l'informazione relative a tematiche tipiche della famiglia, soprattutto indi-
                   rizzate alla vita coniugale, anche creando delle premesse che facilitino l'orientamento delle cop-
                   pie in crisi nell'individuare i “mezzi di sostegno” adatti a superare i momenti di difficoltà, come

             6 - Le persone della parrocchia (compresa “La Famiglia)                                           23
   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28