Page 19 - Comunità in cammino
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permetterebbe di distribuire i vari compiti di gestione/animazione della parrocchia e conferirebbe una
               maggiore autorevolezza a queste persone nei confronti della comunità, cosicché un loro intervento
               non verrebbe più visto quasi come un'intrusione ma come un adempimento del proprio compito. Ov-
               viamente è altresì importante che la scelta di queste persone sia accurata e meditata, come deve esse-
               re prioritario informare la comunità della presenza di questi ruoli non solo al momento della creazio-
               ne ma anche in seguito, ad intervalli periodici o quando se ne ravvisa la necessità.
               È essenziale che il sacerdote sia sempre più una guida verso queste persone per consigliarle, soste-
               nerle e sentire le loro esigenze, periodicamente e costantemente nel tempo.
               In pratica dovrebbe essere una Guida per tutta la comunità, un riferimento nella realizzazione del
               progetto di corresponsabilità, coinvolgendo le persone nei vari ruoli previsti, sostenendole costante-
               mente e cercando di non subentrare nel loro ruolo soprattutto nel momento in cui non lo stessero
               adempiendo correttamente, ma al contrario suggerendo una correzione fraterna e costruttiva che porti
               alla crescita delle persone coinvolte.
               Come già accennato, alcuni ruoli già esistono (ministro dell'eucarestia, catechista, responsabile grup-
               po solidale, ecc.) ma, oltre a non essere integrati in un unico progetto, sono spesso considerati troppo
               subordinati all'azione del parroco, o se propositivi non sempre agiscono coordinati con quest'ultimo e
               con il CPP.

             6.1.5 La formazione
               È sicuramente importante curare la formazione delle persone coinvolte nelle varie attività della par-
               rocchia e già qualcosa è attivo, come la formazione teologica, aperta a tutti ma seguita in modo parti-
               colare dai catechisti, o alcuni momenti di formazione per gli allenatori del gruppo sportivo.
               L'ostacolo più grosso che s'incontra nel proporre dei momenti di formazione è comunque quello del
               tempo da dedicarci, perché non sempre l'importanza che si dà alla formazione è tale da giustificare
               l'impiego del proprio tempo verso tale attività.
               Una proposta di formazione, che va anche incontro al problema tempo, è quella di affiancare alle va-
               rie persone operanti nella parrocchia dei tutor competenti nelle varie specializzazioni.
               Il tutor, affiancato nella misura di uno-a-pochi, curerebbe momenti di formazione teorica più corti, e
               quindi meno impegnativi, mentre la maggior parte della formazione si ricondurrebbe a momenti di
               attività reale, nei quali il tutor rimane affiancato al discente, consigliandolo ed incoraggiandolo. Inol-
               tre si creerebbe un ambiente più accogliente che metterebbe a proprio agio ogni persona sin dai primi
               incontri.
               Ovviamente una proposta simile avrebbe un costo più alto: se il tutor è un volontario, il suo servizio
               implicherebbe un suo maggior impegno; se viene assunto a progetto, il maggior costo finanziario ri-
               cadrebbe sul bilancio parrocchiale.
               Col tempo la richiesta di tutor esterni potrebbe ridursi, poiché, dove possibile, potrebbero essere in-
               dividuate delle figure di tutor interne alla comunità.
               L’incentrare la formazione sull'aspetto pratico potrebbe favorire il coinvolgimento nel ruolo di tutor
               di persone esperte, ma poco inclini al ruolo di docenti da aula.
               Questo metodo di formazione è ritenuto valido sia per attività di servizio (es. barista, ecc.), sia per at-
               tività di animazione e formazione all'interno della comunità.
               Un altro strumento di formazione, più utile però in un contesto che va oltre la nostra parrocchia, è
               costituito dai forum presenti su Internet. Il forum non è uno strumento fine a se stesso, ma un mo-
               mento della formazione, che arriva dopo gli altri incontri diretti e le esercitazioni pratiche, in cui i di-
               scenti ed un tutor possono confrontarsi giorno per giorno su argomenti e problematiche legati alla
               specializzazione in corso.
               Ovviamente l'impiego di un forum riservato esclusivamente alla nostra parrocchia non avrebbe molto
               senso, ma potrebbe essere una valida risorsa per una proposta di formazione a livello vicariale o dio-
               cesano.
               Altro aspetto della formazione è quello di renderla il più finalizzata possibile al ruolo a cui si rivolge,
               soprattutto evitando corsi generici. Se si riterrà utile un confronto “formativo” tra le varie realtà edu-

             6 - Le persone della parrocchia (compresa “La Famiglia)                                           19
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