Page 1 - Comunità in cammino
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Notiziario parrocchiale della comunità di Colzate e di Bondo edito in occasione del tempo Pasquale 2020
              Quanto mi manca la mia normalità,
              Quanto mi manca la mia normalità,


               quella di cui mi lamentavo spesso!
               quella di cui mi lamentavo spesso!


                 eggendo una mattina il nostro giornale quoti-  il lavoro per le famiglie che certezze avrà? Che cosa
                 diano “L’Eco di Bergamo” mi sono imbattuto in   potrei fare di più per gli altri? Mi sento un po’ impo-
            Lun titolo che mi ha fatto riflettere. Non sapevo   tente e talvolta anche inutile… Vi confesso che un
            come intitolare questo editoriale di aprile e, dopo aver   po’ di timore mi ha assalito nelle scorse settimane
            letto l’articolo, ho deciso che quello doveva essere an-  (quelle del picco per intenderci) pensando ai sintomi
            che il mio titolo, perché rispecchiava profondamente   della malattia di un virus che non guarda in faccia a
            l’esperienza che viviamo.                           nessuno e anch’io potrei esserne coinvolto…
              In questi ultimi due mesi le giornate passano via    Da parte di tutti, il bello è che cerchiamo di “starci
            una dietro l’altra, molto simili se non uguali; abbiamo   vicini” tramite i social e i gruppi, celebriamo anche
            anche vissuto una quaresima “autenticamente di      l’Eucarestia festiva in streaming. Certo, non è come
            deserto”. Ormai pen-                                                            viverla a tu per tu in
            so  che,  data  questa                                                          comunità, però sai
            situazione, ci siamo                                                            che i fedeli seguono. È
            fatti tutti una nuova                                                           altrettanto bello rice-
            “normalità”, eppure                                                             vere e mandare mes-
            non  mi  sento  anco-                                                           saggi di vicinanza; è
            ra abituato a questo                                                            doloroso sapere di chi
            nuovo “modo di vi-                                                              è in ospedale e non sta
            vere”: distaccamento                                                            bene, più ancora pun-
            dagli  altri,  distanze,                                                        gente la notizia di chi
            normalità sospesa,                                                              non ce l’ha fatta. Un
            e tutto quello che ne                                                           senso di solitudine ci
            consegue.  Cerco  di                                                            assale. In queste set-
            concentrarmi su quel-                                                           timane, salutando con
            lo che devo fare e pre-                                                         una semplice preghie-
            parare, almeno per                                                              ra di esequie al cimite-
            questa Pasqua e magari cercando di guardare un      ro i defunti, sperimento il dolore della nostra gente
            po’ più in là (anche se so che i programmi a lunga   (un dolore sentito, composto, ordinato, tipicamente
            distanza non si possono fare per il momento…), ma   bergamasco) per distacchi improvvisi, non preparati.
            questa  concentrazione  spesso  mi  diventa  difficile   Tutto ciò ribalta la vita e i suoi fondamenti. Facciamo
            perché il pensiero corre a questa inedita situazione:   esperienza di un lato della nostra umanità a cui non
            come andrà la salute? Cosa faremo? Cosa ci riserverà   facciamo mai caso, o comunque a cui pensiamo poco,
            il futuro immediato? Come dovremo comportarci? E    perché abituati a “stare sempre bene”: emergono


                                       el
             Colzate al tempo del            COVID-19 o Coronavirus sono parole che ci ricorderemo per tutta la nostra vita, ma
             Colzate al tempo d
                                          in questo spazio vogliamo solo evidenziare i cambiamenti attuati al nostro Notiziario
                                          derivati a seguito della situazione causata dal virus.
                                            Per prima cosa, per ovvi motivi, non usciremo in forma cartacea - speriamo solo per
                                          questo numero - ma solo in forma telematica perciò, non essendo legati al costo della
                                          stampa e della carta, abbiamo deciso di aumentare il numero delle pagine a "quelle
             necessarie". Se qualcuno vuole una copia cartacea la chieda al Parroco, anche se caldeggiamo la lettura “elettronica”.
                Inoltre abbiamo introdotto una nuova iniziativa per pubblicare le vostro foto, video o articoli per poterci "raccontare"
             come viviamo questi momenti ed abbiamo aggiunto alcune testimonianze di chi è particolarmente coinvolto in questa
             emergenza. Infine si è voluto inserire le foto dei nostri cari defunti, anche per ricordarli e poter pregare per loro.
                Da parte nostra un grosso lavoro di raccolta del materiale e d'impaginazione, ma ci auguriamo servirà a ricongiungere,
             anche se solo virtualmente, la nostra comunità.

            Comunità in Cammino                                                                               1
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