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Notiziario parrocchiale della comunità di Colzate e di Bondo edito in occasione del Tempo Pasquale 2011
“Pasqua: Battesimo e Santità”
on il Battesimo siamo entrati nella Pasqua di in Gesù Signore, nel battesimo della fede sono stati
Cristo: con Lui morti, con Lui sepolti, con Lui fatti veramente figli di Dio e compartecipi della
Crisorti. È iniziato qui il nostro cammino di natura divina, e perciò realmente santi. Essi quindi
santità, perché qui - nel Battesimo - noi siamo stati devono, con l’aiuto di Dio, mantenere nella loro vita
rivestiti di santità, di Cristo. Ma cosa vuol dire essere e perfezionare la santità che hanno ricevuta” (ibid.,
santi? Chi sono i santi? Ce lo spiega papa Benedetto 40). La santità ha dunque la sua radice ultima nella
XVI in una sua catechesi: grazia battesimale, nell’essere innestati nel Mistero
I Santi manifestano in diversi modi la presenza pasquale di Cristo, con cui ci viene comunicato il suo
potente e trasformante del Risorto; hanno lasciato Spirito, la sua vita di Risorto.
che Cristo afferrasse così pienamente la loro vita da Come può avvenire che il nostro modo di
poter affermare con san Paolo “non vivo più io, ma pensare e le nostre azioni diventino il pensare e
Cristo vive in me” (Gal 2,20). l’agire con Cristo e di Cristo? Qual è l’anima del-
Che cosa vuol dire essere santi? Chi è chia- la santità? Di nuovo il Concilio Vaticano II precisa
mato ad essere santo? Spesso si è portati ancora a che la santità cristiana non è altro che la carità pie-
pensare che la santità sia una meta riservata a pochi namente vissuta. «Dio è amore; chi rimane nell’amore
eletti. San Paolo, invece, parla del grande disegno rimane in Dio e Dio rimane in lui» (1Gv 4,16). Ora, Dio
di Dio e afferma: “In lui – Cristo – (Dio) ci ha scelti ha largamente diffuso il suo amore nei nostri cuori
prima della creazione del mondo per essere santi e per mezzo dello Spirito Santo, che ci fu dato (cfr Rm
immacolati di fronte a lui nella carità” (Ef 1,4). E 5,5); perciò il dono primo e più necessario è la carità,
parla di noi tutti. Al centro del disegno divino c’è con la quale amiamo Dio sopra ogni cosa e il prossimo
Cristo, nel quale Dio mostra il suo Volto: il Mistero per amore di Lui. Ma perché la carità, come un buon
nascosto nei secoli si è rivelato in pienezza nel Verbo seme, cresca nell’anima e vi fruttifichi, ogni fedele
fatto carne. E Paolo poi dice: “E’ piaciuto infatti a Dio deve ascoltare volentieri la parola di Dio e, con l’aiuto
che abiti in Lui tutta la pienezza” (Col 1,19). In Cristo della sua grazia, compiere con le opere la sua volontà,
il Dio vivente si è fatto vicino, visibile, ascoltabile, partecipare frequentemente ai sacramenti, soprat-
toccabile affinché ognuno possa attingere dalla sua tutto all’Eucaristia e alla santa liturgia; applicarsi
pienezza di grazia e di verità (cfr Gv 1,14-16). Perciò, costantemente alla preghiera, all’abnegazione di se
tutta l’esistenza cristiana conosce un’unica suprema stesso, al servizio attivo dei fratelli e all’esercizio di
legge, quella che san Paolo esprime in una formula ogni virtù. La carità infatti, vincolo della perfezione
che ricorre in tutti i suoi scritti: in Cristo Gesù. La e compimento della legge (cfr Col 3,14; Rm 13,10),
santità, la pienezza della vita cristiana non consiste dirige tutti i mezzi di santificazione, dà loro forma e
nel compiere imprese straordinarie, ma nell’unirsi a li conduce al loro fine.
Cristo, nel vivere i suoi misteri, nel fare nostri i suoi Che cosa è essenziale? Essenziale è non la-
atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. sciare mai una domenica senza un incontro con il
La misura della santità è data dalla statura che Cristo Cristo Risorto nell’Eucaristia; questo non è un peso
raggiunge in noi, da quanto, con la forza dello Spirito aggiunto, ma è luce per tutta la settimana. Non
Santo, modelliamo tutta la nostra vita sulla sua. cominciare e non finire mai un giorno senza almeno
Ma rimane la questione: come possiamo per- un breve contatto con Dio. E, nella strada della no-
correre la strada della santità, rispondere a stra vita, seguire gli “indicatori stradali” che Dio ci
questa chiamata? Posso farlo con le mie forze? ha comunicato nel Decalogo letto con Cristo, che è
La risposta è chiara: una vita santa non è frutto semplicemente l’esplicitazione di che cosa sia carità
principalmente del nostro sforzo, delle nostre azioni, in determinate situazioni. Mi sembra che questa sia
perché è Dio, il tre volte Santo (cfr Is 6,3), che ci ren- la vera semplicità e grandezza della vita di santità:
de santi, è l’azione dello Spirito Santo che ci anima l’incontro col Risorto la domenica; il contatto con Dio
dal di dentro, è la vita stessa di Cristo Risorto che all’inizio e alla fine del giorno; seguire, nelle decisioni,
ci è comunicata e che ci trasforma. Per dirlo ancora gli “indicatori stradali” che Dio ci ha comunicato, che
una volta con il Concilio Vaticano II: “I seguaci di sono solo forme di carità. Perciò il vero discepolo di
Cristo, chiamati da Dio non secondo le loro opere, Cristo si caratterizza per la carità verso Dio e verso
ma secondo il disegno della sua grazia e giustificati il prossimo” (Lumen gentium, 42).
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