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Dal “Diario di Quaresima 2015”
Riflessioni quaresimali tra presente e passato
MERCOLEDÌ DELLE CENERI costamento di due metafore presenti in altrettanti
“Memento homo” è il motivo che come ritornello versi di Padre Turoldo: “Sorridono olivi al mio
antico eppur indelebile ci incalza la mente quando passaggio” e “persino gli olivi piangevano”. Non
ci apprestiamo a ricevere le Ceneri al monito, oggi, a caso la processione con gli olivi, rievocazione
di “Convertiti e credi al Vangelo”. Poi, durante dell’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, ter-
la Messa, la Parola viene a colpirci con un messaggio mina in chiesa dove appunto leggiamo la narrazione
quasi graffiante che non può passare inosservato: della Passione.
“Laceratevi il cuore, non le vesti” e che ci parla
di una conversione netta e sincera.
PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA
“In illo tempore: Ductus est Jesus in desertum a
Spiritu”: iniziava sempre così, ogni anno, il Vangelo
di San Matteo quando noi ragazzini servivamo messa.
E pure oggi, 22 febbraio 2015, ci viene ripresentato
Gesù nel deserto, da San Marco questa volta. Occhi
e mente allora vanno in cerca del nostro deserto per
la Quaresima di quest’anno e la risposta ci appare
là, in alto, ai lati del presbiterio, stilata a caratteri
cubitali: “Una tavola... sobria” e diverse sono le
sfaccettature che nelle nostre coscienze possiamo
attribuirle: dalla tavola della Parola a quella dell’Eu- E oggi, prima di introdurci nella settimana santa,
carestia, dalla tavola della sobrietà a quella della ci piace rivedere le parole di M. Ballarini laddove
condivisione e via di seguito, magari alternandole di scrive che la settimana santa “è forse il solo momento
settimana in settimana. in cui è possibile una celebrazione vera, capace di
imporsi ai ritmi profani del vivere cristiano”. E al
VENERDÌ 20 MARZO
La “Via Crucis” delle 17 oggi è animata dai
ragazzi di buona volontà di quinta elementare oltre
che di prima e seconda media. Il rito si sussegue nel
raccoglimento generale tra le letture delle narrazioni
con delle brevi riflessioni e la recita di un Pater Ave
Gloria ad ogni stazione. Da lontano a questo punto
non può non raggiungerci l’eco dei nostri vecchi ritor-
nelli, quello della quartina del “Popule mee” e quella
della prima terzina dello “Stabat Mater dolorosa”.
La riflessione guidata verso la metà del percorso ci
invita a considerare come la Via Crucis, la via del
sangue, sia ancora purtroppo di attualità sulla sce-
na del mondo: oggi stesso siamo all’indomani di un termine della settimana santa ci attende la Pasqua,
ennesimo episodio di terrorismo internazionale dove la certezza della nostra redenzione e, quindi, la spe-
altro sangue innocente è stato versato...
ranza della nostra salvezza: “Quia praecedit vos in
VENERDÌ 27 MARZO Galileam”, dove la Galilea, per noi, qui altro non è
Alle ore 20,30, dopo una breve introduzione, nella che la Terra del Padre.
nostra chiesa ha luogo la prima stazione della Via
Crucis. Le successive 12 stazioni sono sistemate per
le vie o nei cortili del paese mentre con l’ultima
si ritorna in chiesa. Non è una Via Crucis di quelle
spettacolari, la nostra, ma è un percorso raccolto,
meditato, un percorso dove sono la preghiera e la
riflessione a convocarci e a coinvolgerci: é un percor-
so, ne siamo tutti consapevoli, che anticipa di una
settimana il ricordo della Via del Dolore del Venerdì
della Passione lungo le strade di Gerusalemme.
DOMENICA DELLE PALME
Oggi è giorno di letizia e di mestizia allo stesso
tempo. É il giorno, si può dire, ben tratteggiato all’ac-
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