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AVVENTO 2O12
Sempre l’Avvento a tutti ci dona un nuovo Natale
sempre troppo breve l’attesa del Natale perché , lo troviamo ancora là in chiesa e sotto il portichetto,
di giorno in giorno, l’Avvento ci sfugge di mano così come almeno una pausa tutti riusciamo a farla,
É e Lui, il Bambino, arriva quasi all’improvviso vuoi pure con una preghiera, con dei pensieri, con
in mezzo a noi. Facciamo spesso fatica, durante delle opere di bene o con dei versi, come quelli a firma
tutto l’Avvento, a fare il punto della situazione per Ram e titolati «A Natale» che riportiamo qui sotto.
fermarci un po’ a preparare la Sua venuta. E sì che
nella liturgia sono alquanto frequenti le invocazioni A NATALE
al Messia affinché non ci privi del suo arrivo: “Vieni o Stasera la mia fantasia
Signore, non tardare...”, “Adoriamo il Re che viene...”, si leva svogliata sui prati
“Vieni a salvarci, Signore nostro Dio...”. tra file di platani storti
Così pure nella nostra comunità parrocchiale sono coperti di brina a dicembre
numerose in questo periodo di Avvento le occasioni e e sopra le rogge assonnate
le proposte per momenti di preghiera e di riflessione: ripiene di ghiaccio e di freddo.
dagli inviti verso il sacramento della Riconciliazione Ma subito ho nostalgia
alla preghiera quotidiana in famiglia guidata dal sup- di tutte le nenie ascoltate
porto diocesano, dall’esortazione per la preghiera per- appena finito il rosario
sonale ai “cinque minuti con Dio” attraverso la visita davanti al camino di casa
in chiesa, dalla recita comunitaria dei vespri serali al caldo del fuoco del ceppo
all’adorazione eucaristica del giovedì pomeriggio. lasciato a seccar sotto il portico.
Per non dimenticare poi la riflessione degli incontri Poi nuoto in un mar di magia
di catechesi per gli adulti, centrati quest’anno sul intorno cosparsa dovunque
tema del matrimonio e della famiglia. là sopra i camini dei tetti
Nonostante tutto ciò, si diceva, spesso non riuscia- sospesa a mezz’aria nel cielo
mo a fermarci e allora troppo da lontano ci giunge in mezzo a dei fiocchi argentati
“la voce di colui che grida nel deserto”, tanto che le che inizian pian piano a cadere.
strade rimangono tortuose e i monti se ne stanno E dopo quell’ “Ave Maria”
sempre lì, impervi e rocciosi. leggera suonata nel buio
Alla fine però, inevitabilmente ci troviamo tutti ristora il mio cuor con la pace
quanti sommersi dal Natale, toccati dalla Sua venuta diffusa dagli occhi di un Bimbo
piena di gratuità e generosità. Alla fine il presepio su tutta la terra gelata
sbiancata di neve a Natale...
E tra preghiere, riflessioni e attesa, sempre
l’Avvento a tutti ci dona un nuovo Natale. Sempre
ritorna a galla la fede che riconosce a quel Bimbo la
sua natura divina, sempre, ma in modo particolare
quest’anno che è l’anno pastorale della fede.
Così la gioia, quella del profeta Sofonia nella terza
domenica «Rallegrati, figlia di Sion,... in mezzo a te è
un salvatore potente», è in mezzo a noi, o meglio, come
intendevano dire i testi antichi, è «dentro le viscere»,
cioè, come diciamo noi oggi, è «dentro nel cuore».
Proprio così come il presepio sotto il portichetto
della nostra chiesa quest’anno sta dentro in un cuore,
ossia, come dovrebbe essere, nel cuore di ognuno.
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