Page 2 - Comunità in cammino
P. 2
Dal “Consiglio Pastorale”
ono forse io il suo custode?” mi torna- che delle persone, ed in modo lodevole, già facciano
no alla mente queste due frasi della Bib- iniziative caritative, non basta perché restano ini-
“S bia in questi giorni in cui sono chiamata, ziative private.
come componente del Consiglio Pastorale Parrocchia- Quello che viene chiesto è di compiere un pas-
le, a dare il mio contributo di riflessioni e di idee per so in più e far sbocciare in tutti una mentalità condi-
l’attuazione del Programma Pastorale Diocesano sul visa, una consapevolezza della dimensione caritati-
tema della CARITÀ. va di tutta la comunità parrocchiale. Che significa
In questo siamo sollecitati: “Cosa fa la comunità poi: tutti dobbiamo crescere nella fede e lasciar-
cristiana per gli ultimi?” anzi, ancora più ci insieme coinvolgere nell’impegno dell’atten-
profondamente:“Qual è la qualità cristiana del zione caritativa.
prendersi cura pastorale dei poveri e degli ul- Perciò il Consiglio Pastorale sta approntando un
timi?” momento forte di riflessione, che prenderà avvio in
Perché partire allora da Caino e dalla sua rispo- Quaresima, per cercare di chiamare tutti in questo
sta? Perché mi aveva colpito la spiegazione che ne cammino di sensibilizzazione verso questo tema del-
aveva fatto un vecchio sacerdote: “Caino è condanna- la carità.
to non perché ha ucciso, ma perché dichiara di non Si sta pensando ad incontri di formazione con la
curarsi di suo fratello.” testimonianza di persone che lavorano già significa-
È scomodo ammetterlo, mette a disagio, ma asso- tivamente in questo campo, ad una veglia di preghie-
miglio molto a Caino se analizzo in fondo le mie testi- ra, ad un recital; strumenti diversi per guidarci nel-
monianze sulla carità. Né mi salvano le scusanti che la formazione di una coscienza autenticamente cri-
subito cerco: ho dato l’offerta per i terremotati, per le stiana.
missioni, per i tossicodipendenti, per l’adozione a di- Anche i ragazzi e gli adolescenti avranno occasio-
stanza…. Non basta questo per dire che mi sono pre- ni per riflettere, per crescere con una mentalità che
so cura del fratello? sappia “guardare” l’altro, chi sta vicino ed ha biso-
• “Ero in carcere e mi hai visitato.” gno di loro.
• “Ero nudo e mi hai vestito.” Accanto a questo impegno di formazione, alcuni
• “Avevo fame e mi hai dato da mangiare.” membri del Consiglio Pastorale assieme a Don Ste-
• “Ero extracomunitario e mi hai accolto.” fano proveranno a dare corso ad una iniziativa con-
Con umiltà provo a scrivere le risposte che do a creta: dopo un’analisi dei bisogni del nostro paese,
queste provocazioni: metteranno in atto un piccolo progetto di gesti cari-
• “Eri in carcere per scontare la tua giusta condan- tativi. Saranno pochi e semplici gesti, (cosa possono
na, paghi una tua scelta.” mai fare poche persone? ), ma la porta è spalancata:
• “Posso io risolvere il problema del sottosviluppo e qualcuno si unirà a loro?
trovare la soluzione alla fame nel mondo?” Accogliamo con generosità gli inviti che ci saran-
• “Non ho mai fatto niente di male agli extra- no rivolti, proviamo a lasciarci coinvolgere, ad uscire
comunitari….” pian piano dal nostro egoismo per entrare nella di-
Deboli affermazioni che lasciano un sapore amaro, mensione caritativa che è poi l’essenza dell’essere
tracciano il profilo di una persona che pensa in primo cristiani.
luogo al proprio tranquillo benessere,
che fa la carità per mettere a posto la
coscienza.
Ho dato sì, ma non ho donato me stes-
sa (il mio tempo, il mio sorriso, le mie
capacità ) al fratello, al povero, all’ulti-
mo. Per la verità questo esame di co-
scienza lo facciamo spesso un po’ tutti…
qualche rimorso e poi tutto riprende
come prima; ci manca sempre la dispo-
nibilità a compiere il passo successivo.
Nel Programma Pastorale Diocesano
è detto ancora: “La Comunità tutta sia
aiutata a farsi carico efficacemente del-
l’attenzione agli ultimi.”
Ma come e cosa fare? Prendere atto
2 Parrocchia di Colzate