Page 2 - Comunità in cammino
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solo una crescita misurabile esteriormente, ma desi- alle esigenze della comunità che celebra: mancano
deriamo che anche le intenzioni vengano purificate e “modelli” ai quali ispirarsi e alla fine resta il disagio
ci sia una maggiore consapevolezza in quello che si di una certa estraneità a tutto ciò che si svolge intor-
fa. no all’altare che affligge sia ministri che fedeli.
Il rito non sta alla fine di un ragionamento (come Ogni percorso per un ripensamento della liturgia
se fosse qualcosa di costruito a tavolino), ma all’ori- passa attraverso alcuni passaggi metodologici “obbli-
gine di un’identità, è cioè lo spontaneo e necessario gati”:
dirsi della fede condivisa. Ma se la fede non è più • Ridirsi cosa è la liturgia e a cosa serve: le sue
condivisa e se l’identità viene meno? Da qui nasce la finalità (in parte sono date dal magistero, ma
fatica a capire la nostra liturgia. Il rigetto e l’incom- vanno comunque mediate dalla comprensione che
prensibilità della liturgia sono anche (e forse unica- ne fa la comunità).
mente) il sintomo della crisi di identità dei cristiani. • Stabilire quali obiettivi si vogliono raggiungere
Anche qui basta un esempio che mi viene dall’aver (alcuni pratici, altri più di consapevolezza e quindi
letto su l’Eco di Bergamo la presentazione di un libro meno misurabili).
scritto dal Cardinale Ratzinger, Prefetto della Con- • Predisporre strumenti che possano favorire la
gregazione della Fede. Ratzinger mette in discussio- realizzazione degli obiettivi che ci si pone e pen-
ne la riforma del Vaticano II guidata da un’ideologia sare un percorso che organizzi i diversi strumen-
“falsamente partecipativa”: «Il sacerdote rivolto ver- ti in modo efficace.
so il popolo dà alla comunità l’aspetto di un tutto chiu- • Individuare ruoli e carismi (le persone) che pos-
so in se stesso. Essa non è più, nella sua forma, aper- sano mettere in atto il percorso che si è indivi-
ta in avanti e verso l’alto, ma si chiude in se stessa». duato (non può essere solo il parroco a curarsi
Ascoltando queste affermazioni viene da chiedersi se della liturgia)
era meglio la liturgia pre-conciliare, con il suo latino • Verificare quanto si è ottenuto, per raddrizzare
ieratico, i suoi altari a muro e i preti di spalle oppure il tiro e apportare le necessarie modifiche agli
se è meglio il tentativo di un raccogliersi della comu- obiettivi o agli strumenti.
nità attorno all’altare che è Cristo usando parole che Concludo dicendo che a partire da queste osserva-
siano comprensibili a tutti (senza che siano banali). zioni, il Consiglio Pastorale sta cercando di coinvol-
La risposta la lascio a chi legge, ma mi sembra pro- gere alcune persone perché si preoccupino di anima-
prio di potere affermare che la nostra identità di cri- re le celebrazioni e di favorire il coinvolgimento della
stiani è tutt’altro che chiara e condivisa. comunità affinché i riti siano più comprensibili e par-
A partire da queste riflessioni si impone certamen- tecipati. Il camino è ancora lungo, ma la buona vo-
te il ripensamento delle nostre azioni liturgiche: non lontà non manca.
tanto per fissare norme e regole, ma per rispondere Don Stefano
Percorso di formazione, confronto e progettazione per un “laboratorio di comunità per le famiglie”
Nella direzione di attenzione alle famiglie, la Par- utile provare a compiere assieme una esplorazione
rocchia unitamente al comune, ai servizi sociali del- dei problemi e dei bisogni, una definizione di pos-
la Provincia di Bergamo e al gruppo di studio “Geni- sibili risposte e una sperimentazione delle stesse.
tori e genitorialità” della Diocesi propongono un È un modo solidale di essere comunità.
“percorso di formazione, confronto e progettazione Durante il percorso, di quattro serate, verranno ap-
per un “laboratorio di comunità per le famiglie. profonditi i seguenti temi:
Continuando l’esperienza dello scorso anno sul per- • “L’accoglienza di nuovi soggetti ed in particola-
corso “Progettarsi Coppia” nell’ambito delle iniziati- re delle nuove coppie nella comunità locale”.
ve della legge 285, vengono proposte quattro sera- • “Sviluppo del senso di appartenenza alla comu-
te di riflessione. Il problema delle relazioni tra sog- nità locale”.
getti, gruppi e associazioni che operano in campo • “Il significato di un/a figlio/a per una famiglia
sociale è sempre più attuale e impegna tutte le isti- dalla progettazione ai primi anni di vita”.
tuzioni del territorio. Solo attraverso un lavoro di Il primo incontro è fissato per GIOVEDÌ 1 MARZO ALLE ORE
comunicazione, di relazione, si può dare una rispo- 20.30 PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE (i successivi tre
sta più esauriente ai bisogni che quotidianamente incontri verranno concordati durante la prima sera-
incontrano genitori, insegnanti e operatori sociali, ta). Ci si avvarrà di due formatori: dott. Edoardo Al-
in genere. Spesso anche in un piccolo paese non si geri e dott. Claudio Nicoli.
creano momenti di accoglienza per le nuove coppie, Per informazioni-adesioni rivolgersi a don Stefano
non ci si prende cura delle situazioni familiari biso- Piazzalunga (035/711512) o meglio ancora provate
gnose di aiuto, non si è partecipi nella costruzione a venire la prima sera per capire “che aria tira”.
di ipotesi formative per i nostri ragazzi… È quindi il “Gruppo genitori”
2 Parrocchia di Colzate