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Notiziario parrocchiale della comunità di Colzate e di Bondo edito in occasione della fine Anno Pastorale 2018-2019
Da Pasqua... all’estate:
il mistero di un tempo che Dio ci dona
olenne. Un aggettivo di cui i manifesti di invito a capisce, una cosa che sa di assurdo, peggio ancora. E
feste e celebrazioni fanno uso con abbondanza, si preferisce così non entrare nel merito: il credente
Sal limite dell’abuso. Ma un aggettivo significati- un po’ analfabeta per timore di non credere più, il
vo, perché vuole evidenziare qualcosa di importante non credente con aria di rivincita verso i credenti,
sia per la comunità cristiana che per la società civile. il miscredente per sentirsi in diritto di sospendere
Addirittura qualcosa di determinante per la vita e ogni religiosa ricerca. Forse basterebbe un piccolo
per la storia di una persona o di un paese. In tempi sforzo per ricuperare la bellezza del mistero che fa
in cui era ritenuto lecito, e in cui se ne faceva un uso risplendere non l’assurdo o l’insensato, ma l’immen-
spesso esagerato, veniva abbinato anche alla parola so, lo stupendo. Grandioso al punto da richiedere
“ceffone”. il tempo di una vita, e non basterà, per entravi e
Si usava dire infatti: un solenne ceffone, dato sentirsi coinvolti.
in modo improvviso e che lasciava il segno (cattivo Mistero. Come a dire: talmente bello da non po-
se dato con malvagità), ter essere “esaurito” dalla
benefico (se dato per amo- ricerca della nostra sempre
re). Incisivo comunque e fragile e limitata mente e
determinante nelle umane dallo stesso nostro cuore.
relazioni. E che induceva Mistero. In cui immer-
uno sguardo nuovo e un gerci per esperimentare la
atteggiamento diverso nel felicità che ne proviene e che
cammino del vivere. In bene in noi viene riversata se ci
o in male. apriamo all’accoglienza con
In effetti non può la- una fede libera e serena. La
sciare insensibili ciò che è felicità della com-unione con
solenne. Sull’onda di questa Dio, che solo il suo “mistero”
considerazione, che ciascu- sa creare, mentre viene ad
no può arricchire della sua personale esperienza fami- abitarci e ad abilitarci a una vita che già da ora sa di
liare e scolastica, si inserisce quella “mitragliata” di divino e di eterno. Qui sta il segreto delle solennità
“solennità” che ci ha inseguito e fors’anche coinvolto, celebrate, che riversano in noi il mistero del Volto e
in questi ultimi tempi liturgici. dell’Opera di Dio che appunto danno senso, spessore,
Partendo dalla solennità della Pasqua di Risurre- orizzonte all’uomo e alla sua storia. Senso, spessore
zione e arrivando fino alla solennità dell’ Ascensione e orizzonte che richiamano e spiegano l’altra parola,
alla gloria del Padre di Gesù risorto, celebreremo nel- che fa parte integrante del vocabolario cristiano e che
le prossime settimane la solennità della Pentecoste abbiamo appreso fin dal catechismo: salvezza. Parola
(giorno della effusione dello Spirito del Risorto), la che pure a tanti appare “fuori tempo”. Ma che dice la
solennità della santissima Trinità (il volto e la vita cura che Dio ha avuto e ha del nostro bene al punto da
del nostro Dio come Gesù ce lo ha fatto conoscere), la impegnarci sopra la vita del figlio suo e ormai nostro
solennità del Corpus Domini (presenza costantemen- fratello Gesù Cristo. Ma di questo magari riparleremo
te offerta nel segno sacramentale del Pane e del Vino a settembre, all’inizio del nuovo anno di comunità.
per un coinvolgimento nella comunione che è in Dio), Per rinnovare la consapevolezza e la bellezza della
la solennità del Sacro Cuore (a dire in modo plastico nostra vocazione cristiana che illumina ogni passo
l’immensità dell’amore del Signore). e ogni stagione del vivere. Se sappiamo sostare
Nella selva di queste solennità, che ripercorrono nell’ascolto della Parola di Dio, se manteniamo vivo
nella liturgia il cuore della nostra fede che svela così il dialogo della Preghiera, se ci lasciamo avvolgere
il nostro Dio e il suo progetto di amore per noi e tra di dalla potenza dei Sacramenti. In gioco c’è la vita, nella
noi, balza allo sguardo la parola, pure usata e abusata sua verità. E alla vita ci teniamo tutti.
e in simbiosi con le sopraddette solennità: mistero. Nel frattempo: buona estate nella pace del Signore.
Solennità che sanno di “mistero”. E qui qualcuno, Cercata nel silenzio dei monti, nel frangersi delle
provvisto solo della propria superficialità, spara il onde del mare, nel quotidiano della nostra casa.
solito abbinamento: mistero = una cosa che non si Ovunque. don Paolo
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