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Santuario di San Patrizio
Il ciclo degli apostoli
ttualmente gli apostoli pre- invece una scelta appositamente
senti nel nostro santuario voluta nell’intenzione di presentarci
Asono dieci, di cui due situati i dodici apostoli nella loro funzione
sulla parete di fondo del presbite- di pilastri del cristianesimo. Alcune
rio e otto distribuiti lungo le mura di queste poi, sempre a parere degli
della navata dove, inizialmente, ce esperti, è il caso di Filippo, Matteo,
n’erano dieci, a completamento del Giacomo Maggiore e Andrea, presen-
gruppo dei dodici. Ciò significa che tano occhi piccoli e poco espressivi,
ora all’appello ne mancano due, vale gli altri sei invece possiedono sicura-
a dire san Pietro e san Giuda Taddeo, mente un taglio d’occhio più grande
“sacrificati”, per così dire, il primo ed uno sguardo più vivo. Tutti sono
per ospitare la statua di san Patrizio comunque concordi nel riconoscere
che era posizionata all’esterno sopra che il migliore, sempre artisticamen-
la porta principale e il secondo per te parlando, sia san Tommaso ed è
far posto all’allocazione del pulpito, per questo che qualcuno lo vorrebbe
rimosso poi nel secolo scorso, per- uscito direttamente dalla mano del
mettendo così di ricavare la porta di Cavagna. Negli ultimi anni però, ac-
ingresso alla sacrestia. curate ed esperte osservazioni tecni-
Inizialmente i dieci apostoli che che hanno portato ad ipotizzare che i
c’erano nella navata erano dipinti nostri apostoli potrebbero essere stati
su plinti colorati ed inseriti in false dipinti da due diversi pittori, tuttora
nicchie absidali, mentre ora gli otto rimasti campeg- rimasti anonimi, i quali si sarebbero ben espressi
giano su finti pilastri delineati da coppie di lesene. nel mantenere lo schema pittorico della scuola del
Questa trasformazione risale al secolo successivo alla Cavagna che avrebbe invece precedentemente potuto
loro nascita, cioè al diciottesimo secolo, e fu fatta in operare per il presbiterio e per l’arco trionfale. Que-
occasione della realizzazione delle quadrature pro- sto permetterebbe di ipotizzare così che il ciclo degli
spettiche in tutto il santuario, in nome di un estetico apostoli sia stato realizzato in un secondo momento
adeguamento pittorico d’insieme, come purtroppo lo della fase pittorica del seicento, magari attorno ai
fu anche per la coeva copertura dell’arco trionfale. primissimi anni della seconda metà, escludendo di
I due apostoli dipinti nel presbiterio invece, san fatto l’intervento diretto del Cavagna, scomparso
Giovanni verso est e suo fratello san Giacomo Mag- già dal 1627.
giore verso ovest, non hanno subito delle variazioni A questo punto, abbandonando il mare delle ipo-
in quanto inseriti in nicchie quadrangolari già oppor- tesi, sarebbe molto più interessante analizzare uno
tunamente incorniciate in sintonia con la struttura ad uno i nostri apostoli, tra l’altro ben restaurati
architettonica del presbiterio stesso. solamente una quindicina circa di anni fa, per co-
Il fatto poi che proprio questi due apostoli e non glierne meglio le caratteristiche fisiche, simboliche ed
altri abbiano avuto l’onore di una collocazione in una iconografiche di ognuno, ma quel gran tiranno che è
zona di evidente privilegio, potrebbe essere ascritta lo spazio non ce lo permette, almeno per il momento,
ad una motivazione evangelica, cioè alla richiesta di continuare ad ammirare questi grandi santi della
fatta dalla loro madre (Mt. 20,21), come pure da essi nostra fede cristiana.
stessi (Mc. 10,37) direttamente a Gesù, affinché, nella
sua gloria, un giorno potessero sedere uno alla sua Dal Consiglio Pastorale Parrocchiale
destra e uno alla sua sinistra. Altri invece farebbero
riferimento ad un’altra motivazione, senz’altro più
debole, al fatto cioè che Giacomo e Giovanni sono stati 2017-2020 Un triennio di sfida:
gli unici due apostoli, oltre a san Pietro, che Gesù Un cUore che ascolta -
aveva chiamato a vegliare con lui nell’orto degli ulivi. comUnità cristiane in ascolto dei giovani
I dieci apostoli che ammiriamo nel nostro santua- Nell’editoriale del numero scorso don Paolo aveva
rio, dal punto di vista artistico sono stati giudicati già scritto del triennio nella diocesi dedicato all’ascolto
interessanti prima dal Baggi e qualche decennio dei giovani e della loro vita, ma non solo, del triennio
dopo anche dal Gusmini che li definiva essere “un di riflessione che riguarda l’intera comunità cristiana e il
autentico capolavoro”, non senza esagerazione, a suo modo di vivere e testimoniare la fede e la bellezza
parere di alcuni esperti attuali che ravvisano in essi del Vangelo.
delle evidenti scorrettezze anatomiche e degli errori I criteri che ispirano questa proposta sono indicati dal
di impostazione, pur rimanendo indubbio anche per nostro Vescovo nella sua Lettera Pastorale 2017-2018
loro che, al di là di ciò, queste figure rivestono una dal titolo sopra indicato, mentre la definizione dei pro-
loro singolare imponenza e maestosità. La loro sta- grammi e dei percorsi è lasciata alle singole parrocchie. Per
ticità inoltre, sbrigativamente attribuibile ad una tentare perciò di accogliere nel modo migliore possibile
mancanza di fantasia esecutiva, potrebbe essere stata l’invito del Vescovo, i componenti del Consiglio Pastorale
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